Ha aperto i battenti, il 15 aprile scorso presso Villa Amendola, Avellino Letteraria, la rassegna culturale ideata e diretta da Annamaria Picillo affiancata da Daniela Apuzza.
Ospite del primo appuntamento è stato Franco Salerno, laureato in Sociologia e Lettere Classiche, docente di Italiano e Latino nei licei e insegnante di Linguaggio giornalistico presso l’Università di Salerno, che ha presentato il suo nuovo romanzo giallo dal titolo Che ora è della notte?
Gli interventi musicali sono stati eseguiti dalle Maestre Giusy Famiglietti e Flora Cozzolino.
<<Due pagine dell’antico e misterioso manoscritto Voynich custodito nel castello aragonese di Ischia sono scomparse. Diversi sono i personaggi che si lanciano nell’avventura del suo ritrovamento. Durante le ricerche l’Autore sarà molto abile a inserire elementi del paesaggio, miti e riti delle due isole di Ischia e Procida. Quando i ricercatori saranno vicini a scoprire il ritrovamento del manoscritto un evento improvviso e drammatico sconvolgerà il cuore del lettore…>>
Stefania Marotti, giornalista, dopo aver effettuato un’accurata lettura del romanzo inizia la sua presentazione dalla copertina ideata da Carlo Pane che già incuriosisce e colpisce per il senso del mistero. Diversi sono i temi che Marotti sottolinea e di cui pone interrogativi all’Autore creando un interessante e variegato dialogo.
Innanzitutto, sottolinea la Giornalista, il genere letterario che non solo fa riferimento al giallo ma coinvolge la Storia grazie alla presenza di due grandi personaggi della famiglia d’Avalos, l’ampia visuale sull’ambiente naturalistico nonché sull’introspezione umana e il rapporto con l’aldilà e con le persone care scomparse. Il tutto è arricchito da folclore e tradizione che esprimono la passione antropologica di Franco Salerno.
Anche questa considerazione, tra le altre, è condivisa da Franco Salerno il quale racconta di essere stato giornalista per il Mattino e che gli fu affidata l’apertura della pagina sulle feste e il folclore.
Il personaggio del libro Giacomo de Marinis è il ricercatore che riesce a trovare il mistero che c’è in ogni tradizione e in ogni leggenda, spesso rivelatrice di verità.
Racconta l’Autore che i personaggi nascono dal fatto di aver ricevuto notizie delle leggende dai suoi nonni materni che erano contadini e fattori i quali gli raccontavano una marea di storie che non ha dimenticato e che hanno arricchito la sua cultura.
Ciò che, quindi, ha voluto fare è stato unire la sua passione e le sue conoscenze antropologiche con i racconti del popolo che hanno accresciuto il suo bagaglio culturale.
Un elemento di grande importanza nel libro è il sogno, così Stefania Marotti chiede all’Autore di chiarirne gli aspetti espressi nella sua opera.
Per Salerno il tema del sogno è molto importante in quanto c’è sia la componente popolare che quella colta.
Il sogno è la scatola in cui confluiscono sentimenti, paure, angosce, desideri e nel libro vi è un pescatore che nella notte tra il primo e il due novembre va vicino al mare…
Come dimostrato dalla folta presenza di pubblico Avellino Letteraria si dimostra una grande vetrina culturale nonché un momento di condivisione e frequentazione tra scrittori, lettori, musicisti e appassionati di generi letterari.
Maria Paola Battista, Sociologa, editor e giornalista, scrive recensioni di libri e interviste agli autori per varie testate.