ALLERGIA AL NICHEL: COME COMPORTARSI?

Convivere con un’allergia da contatto o alimentare è spesso una situazione sgradevole che compromette una normale interazione con l’ambiente circostante. Una delle allergie da contatto più diffuse, soprattutto nel mondo occidentale, è quella al nichel. Ad esserne affetti sono soprattutto le donne, circa il 20- 30 % della popolazione femminile. Ciò è dovuto alla presenza di questo metallo, non solo in numerosi oggetti di uso casalingo, ma anche in accessori e monili (come orecchini, braccialetti, piercing, ecc.), in creme di bellezza e make up, in molti alimenti e persino negli smartphone.

Come si diventa allergici al nichel? La Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel (SNAS) è una patologia da accumulo. Il nichel è molto diffuso in natura: nel terreno, in molti alimenti, negli scarti di lavorazione industriale e anche nei gas di scarico delle automobili. Ecco che alcuni soggetti, per motivi ancora non ben individuati, mal reagiscono al suo contatto che, tutto sommato risulta innocuo alla maggior parte delle persone. Alla prima esposizione con questo allergene l’organismo può attivare una reazione immunitaria liberando immunoglobuline (IgE).

 Le ulteriori esposizioni al nichel provocano, poi, la liberazione di istamina, fattore principale dei sintomi di reazione allergica. Quest’ultima può essere più o meno marcata e può presentarsi sia per un semplice contatto esterno oppure ingerendo alimenti con nichel. Per diagnosticare questo tipo di allergia viene utilizzato il Mucosal patch test.

I sintomi di reazione allergica, quali fenomeni come arrossamento della pelle, dermatite, prurito, orticaria, nausea e vomito, mal di testa e insonnia, variazione di peso immotivata, cattiva respirazione, stanchezza e malessere diffuso, afta gengivale e gonfiore addominale sono da non sottovalutare e da riferire tempestivamente ad un allergologo che valuterà il grado di allergia consigliando il giusto vademecum da seguire.

Qualche consiglio per i soggetti allergici: in caso di patch test positivo è bene individuare tutti quegli oggetti che contengono nichel e cercare di evitare l’interazione con essi, il più possibile.

Se l’allergia è di tipo alimentare bisogna seguire un’alimentazione low / free nichel. All’uopo, si consiglia di memorizzare una sorta di lista nera di alimenti e di evitare anche tutti quelli in scatola e in lattina, facendo attenzione a scegliere opportunamente stoviglie nichel tested per la preparazione del cibo. In genere una dieta senza nichel ha una durata di qualche mese. Successivamente, essendo un’allergia da accumulo, si potranno nuovamente e gradatamente reintrodurre piccole quantità di tutti quegli alimenti esclusi e fonte di allergia.

Fra gli alimenti da evitare, il primo è il cioccolato, soprattutto quello fondente, ma anche il cacao in polvere contiene una cospicua quantità di nichel per grammo.

Tra gli ortaggi bisogna escludere i pomodori e le carote, ma anche verdure come broccoli, spinaci, cavoli e cavolfiori, finocchi, sedano, fagiolini, radicchio. Anche gli asparagi e gli spinaci hanno un discreto contenuto di nichel. Da evitare anche la frutta secca (sia oleosa che zuccherina) e moderare il consumo di legumi come i ceci, le lenticchie, gli anacardi e la soia, prediligendo il consumo dei fagioli borlotti. Tra i cereali bisogna tener presente che l’avena, il mais, il miglio e il grano sono i più ricchi in nichel, al pari degli alimenti di origine animale come il salmone, lo sgombro, i gamberi e i frutti di mare (ostriche e cozze). Anche il caffè potrebbe risultare un alimento off-limits, insieme al e alla birra. Spesso, in casi di intolleranza grave, sono inseriti nella lista nera anche i derivati del latte e tutti quei prodotti alimentari come lieviti chimici, dadi ed estratti, grassi idrogenati, ecc.

In conclusione, i soggetti allergici al nichel non possono escludere completamente dalla loro vita l’interazione con questo metallo, ma possono conviverci alternando periodi di restrizione alimentare ed evitando contatti con indumenti e oggetti causa di reazione immunitaria.

Mirella Gallo, Consulente in Nutrizione e Fitness, esperta in elaborazione di diete in condizioni fisiologiche e patologiche, personal trainer.

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