BELLEZZA E BENESSERE… AI TEMPI DELLA PANDEMIA

di Christian Casale

La trasformazione che stiamo vivendo per il COVID-19, contro tutti i pronostici, non ha avuto un’incidenza negativa nel Mercato dei servizi di medicina e chirurgia estetica. Durante la quarantena, la richiesta d’informazioni sulle procedure di questa disciplina si è mantenuta per vie telematiche. L’interesse dei pazienti è rimasto vivo pure in piena crisi sanitaria e con i relativi cambiamenti economici e organizzativi.

Ma come mai l’estetica e la bellezza hanno tanta importanza?

In questo periodo turbolento, la tendenza è centrare pensieri, preoccupazioni e occupazioni nella soddisfazione di necessità primordiali.

La salute è uno dei punti da curare, con e senza quarantena, ma va considerata quale concetto completo, comprendente il benessere fisico, l’essere e mantenersi sani e in pieno equilibrio emozionale.

Il benessere emozionale e mentale è un argomento che viene spesso trascurato, rinchiuso nell’ultimo cassetto delle (pre)occupazioni, e si nasconde con vergogna il bisogno di cercare qualsiasi tipo d’aiuto.

Questo tabù minimizza come banalità e superficialità l’esigenza non solo di star bene, di essere sani, ma proprio di sentirsi bene.

Nel mio settore, la medicina, tutti quei trattamenti destinati al miglioramento estetico sono considerati un servizio prescindibile in quanto non servirebbero a guarire bensì ad accontentare la vanità. Ma questa è una considerazione del tutto sbagliata, che denota scarse sensibilità e comprensione dei bisogni reali delle persone, distorsioni nate probabilmente da un giudizio superficiale e poco empatico.

Il Coronavirus ha sconvolto il nostro ordine sociale, mettendo in evidenza la fragilità degli esseri umani. Ha toccato anche l’economia, e lasciato in mostra la precarietà in cui vivono numerose famiglie.

Eppure queste premesse non mi hanno impedito di dare assistenza, seppur virtuale, a pazienti interessati a trattamenti di medicina e chirurgia estetica. Persone sane, che tuttavia non si sentono bene. Persone che non hanno un buon rapporto con la propria condizione fisica. Persone che però non si vergognano di chiedere aiuto per trovare il trattamento utile a verdersi bene, e soprattutto a sentirsi bene.

Anche con la ripresa dell’attività medica ordinaria nello studio e in sala operatoria, il numero di pazienti non si è ridotto, a dispetto delle previsioni. Questo perché l’estetica fa parte a tutti gli effetti del concetto di Salute, se non di quello legato alla funzionalità di sicuro a quello mentale. E le persone che cercano questo genere di equilibrio non solo non rinunciano a raggiungerlo, ma hanno avuto tempo per riflettere sui propri veri desideri ancor più durante il confinamento.

La linea che separa la ricerca d’equilibrio e un disturbo della percezione del proprio corpo è molto sottile, e in entrambi casi è auspicabile ricevere un aiuto dall’esterno. Il chirurgo plastico deve sempre saper distinguere le sane manifestazioni di tutela del proprio benessere, combattendo le ansie e il malcontento nati dall’insoddisfazione provocata da un inestetismo o da seri disturbi psichiatrici (dismorfofobia), che non verrebbero risolti con un intervento di chirurgia estetica, ma che richiedono ben altre terapie, oltre a un profondo esercizio d’introspezione.

La realtà è che la ricerca dell’armonia estetica secondo i canoni della bellezza fisica relativi ai diversi periodi culturali è sempre stata presente. Indipendentemente da situazioni critiche e risorse limitate, l’individuo cerca un’autopercezione soddisfacente che fortifichi la propria autostima. E una buona autostima non donerà per intero uno stato di felicità, ma può aiutare a raggiungerla.

Christian Casale,
specialista in Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica,
Dottore di Ricerca in Microchirurgia Ricostruttiva.

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