Corpo, bellezza e mente

La forma del nostro corpo può influenzare la mente?

Se stai leggendo questo articolo, probabilmente stai riscontrando qualche problema con l’accettazione del tuo corpo.

Non preoccuparti, non sei la sola persona ad affrontare questo difficile momento; la maggior parte degli esseri umani, e non solo le donne, non accetta il proprio aspetto fisico per quello che è.

Inutile precisare che questo è un problema che riguarda prevalentemente la cultura occidentale, ma non è, come molti erroneamente pensano, strettamente collegato alla contemporaneità!

Negli anni del dopoguerra, verso la metà del secolo scorso, l’idea di un corpo scolpito e prestante ha preso piede in maniera dilagante nella nostra società occidentale, andando di pari passo con lo sviluppo economico e l’esplosione del consumismo.

Oggi vediamo quanto l’idea della perfezione fisica abbia raggiunto il suo apice nella televisione e sui social, dove immagini di donne e uomini perfetti sono stati alla base della nascita di una nuova figura professionale: l’influencer.

Tuttavia, l’idea di associare la bellezza alla perfezione e attribuire all’immagine un valore superiore a qualsiasi caratteristica umana non appartiene agli anni ’50 del ‘900, ma è un retaggio culturale che ci portiamo dietro sin dai tempi antichi.

Basta pensare agli dei degli antichi greci, come ad esempio ad Apollo, a Eros, a Giunone o a Venere, e la bellezza è la prima caratteristica che salta alla mente, perché così venivano descritti gli dei nei miti che ci sono stati tramandati.

Non a caso molte delle frasi metaforiche che arricchiscono il nostro linguaggio derivano proprio da questi esempi di perfezione: Bella come una dea; bello come un apollo o come un Dio; una ragazza dalle forme giunoniche o più bella di Venere…

In passato, come ben sappiamo, gli antichi vedevano la bellezza proprio come una dote divina e non a caso, dato che possiamo definirla un regalo della natura, specie in quegli anni dove non esistevano modi per poter curare il proprio fisico o poterlo migliorare.

La bellezza, allora, che gli antichi non comprendevano, diventava per la popolazione espressione di moltissime altre caratteristiche e virtù che niente c’entravano con l’aspetto fisico. L’idea, quindi, dell’eroe bello, forte e dalle proporzioni perfette o la donna dalla bellezza divina sono entrati a far parte della cultura latina, arrivando fino a noi.

Ricordiamo i protagonisti di molti romanzi cavallereschi: nobildonne bellissime e cavalieri dai nobili lineamenti (la nobiltà si associava sempre erroneamente alla bellezza fine); fino ai vecchi cartoni della Disney con le principesse e i principi dai lineamenti perfetti!

Insomma, l’idea della bellezza come garanzia di superiorità è intrinseca della nostra cultura ed è davvero difficile da sradicare; ma forse, proprio perché oggi ha raggiunto il punto più alto, se ne cominciano a vedere i primi sentori di stanchezza.

Questo sta accadendo soprattutto dal lato femminile: più dell’uomo, la donna è stata sottoposta, nella modernità, all’idea della bellezza quasi come unica caratteristica importante per essere accettata.

Oggi, dopo anni di battaglie delle attiviste, per ottenere diritti di parità fra uomini e donne, molte giovani personalità di spicco, attrici, donne di spettacolo e alcune influencer, stanno invertendo il trend <<bellezza = perfezione>> attribuendo un ridimensionamento dell’immagine e dando più valore alla libertà di mostrare le proprie imperfezioni.

Questo trend dovrebbe aiutarci a capire che oggi la nostra cultura, finalmente, sta cambiando e la cura del corpo non significa più essere perfette o perfetti! Prendersi cura di sé significa in primis sapersi accettare e stare bene con sé stesse/i.

Valorizzare i propri aspetti migliori e curarsi per un senso di dovere verso la propria salute fisica.

Trovare l’equilibrio psicofisico giusto significa trovare la felicità e il benessere; imparare a volersi bene, significa imparare a stare bene anche con i propri difetti e  sentirsi a proprio agio in qualunque situazione, anche insieme agli altri.

Silvana Figlioli, Psicologa clinica e Psicodiagnosta, specialista in riabilitazione psichiatrica e psicomotricità infantile. Criminologa esperta in scienze forensi, istruttrice di mindfulness. Fondatrice dell’associazione Il ventre di Parthenope. Cultrice di psicologia archetipica.

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