Digital Medical Humanities e mondi virtuali 3D

La pandemia ha generato una condizione sociale (oltre che sanitaria) emergenziale, caratterizzata tra l’altro dalla necessità di evitare assembramenti nei luoghi pubblici e in quelli nevralgici e simbolicamente fondanti della nostra società civile, quali ad esempio scuole e ospedali.

Ad arginare il rischio di disgregazione sociale ci è venuta incontro la tecnologia informatica,in particolare la possibilità di comunicazione in remoto attraverso la rete internet e il web.

Nello scenario apocalittico delineatosi nel 2020, la Telemedicina (in graduale crescita già negli anni scorsi), ha contribuito in maniera determinante a evitare il collasso definitivo e irrimediabile in contesti come quello della formazione e della stessa sanità. Anzi, l’accelerazione nello sviluppo e nell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche per far fronte all’emergenza pandemica ha generato numerosi validi e virtuosi esempi di interfacce utente (User InterfaceUI; e Graphic User InterfaceGUI), che in futuro rappresenteranno di certo una modalità d’interazione imprescindibile, tra cittadini e tra cittadini e istituzioni.

La Telemedicina ha consentito a operatori sanitari, pazienti e caregiver di raggiungere luoghi remoti, di contribuire al rispetto delle disposizioni di distanziamento fisico e di evitare l’utilizzo di complicati dispositivi di protezione individuale, tutto grazie a un creativo utilizzo di applicazioni per smartphone e pc, sia audio che video. Si tratta di un campo vasto, che spazia dall’utilizzo dei big data e dell’IA per rivoluzionare i sistemi di diagnosi e cura alla robotica chirurgica; dall’implementazione di UI per la relazione tra medico e paziente all’utilizzo del virtual nursing e del digital coaching per le patologie croniche; dalla Digital Therapies alla Blog Therapy.

All’estero, alcuni servizi hanno visto un incremento nel numero di utenti anche del 2.000% (Mayo Clinic, USA) o del 3000% (Scozia).

In Italia, accanto all’utilizzo creativo di App e dispositivi già esistenti, si sono distinte GUI appositamente pensate e realizzate in maniera performante a consentire incontri in telepresenza, magari in ambientazioni virtuali in grafica ludica e 3D, come avviene sulla piattaforma GUI Smart Web Factory SWeF, sviluppata da SimplyCity S.r.l.

Appare ormai chiaro come il futuro della medicina sia sempre più legato alle sue innovative tecnologie, e alla capacità di utenti e organi politici e tecnici di coglierne il potenziale, parzialmente evidenziato anche dalla Telemedicina. Un esempio del virtuoso utilizzo degli strumenti digitali è quello realizzato dall’Associazione di Promozione Sociale NfCNetworking for Care insieme a NapoliLabS.r.l. e con l’ausilio della Segreteria organizzativa e Provider Ecm Eubea S.r.l., che per la prima volta hanno portato sul web, convertendolo in un’innovativa formula blended in modalità streaming, il loro programma di Medicina Narrativa e Medicina di Precisione con il workshop annuale dal titolo L’Ematologia, l’Oncologia e la Medicina del Dolore tra Umanizzazione delle Cure e Precision Medicine. La manifestazione, ormai giunta alla IV edizione, ha visto l’attenta partecipazione di circa 320 utenti, e rappresenta uno dei primi eventi di Digital Medical Humanities veicolati dal web. Presto l’intero format sarà trasferito sull’innovativa piattaforma GUI SWeF, insieme al Magazine tematico on line Il Bugiardino.

Annarita Palumbo, architetto esperta in ciberspazi

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