Ciao a tutti sono Giulio, ho 6 anni e mezzo e frequento la prima elementare. A dire il vero tra la dad, le lezioni in presenza e una quarantena veramente ho frequentato poco la scuola in presenza. Già da marzo dello scorso anno le hanno chiuse e il mio ultimo anno di asilo l’ho fatto parzialmente. Nonostante gli sforzi di tutti gli insegnanti e dei genitori, quest’anno non è andata proprio bene. Papà e mamma mi dicono di stare attento, fanno il broncio quando non completo le cose e quando prendo brutti voti. Le insegnanti mi chiedono di essere veloce e di partecipare alla lezione e nessuno si è chiesto mai perché a volte sto in silenzio e non completo gli esercizi; tra un po’ avremo il giudizio finale e sono proprio impaurito, ecco perché appena si fa sera inizia a farmi male la pancia e il mio unico pensiero è sapere chi sono le insegnanti che avrò domani.
La storia di Giulio è un po’ la storia che stanno vivendo tutti i bambini di prima elementare che in quest’anno di pandemia hanno frequentato a fatica il loro primo anno di scuola dell’obbligo. Nonostante gli sforzi fatti dalla scuola e dalle famiglie ogni bambino di sei anni avrà risentito di questa situazione.
Chiunque inizi a frequentare le elementari vive un trauma: il passaggio dalla scuola dell’infanzia a quella elementare, comporta molti cambiamenti. Poiché da un lato nella scuola dell’infanzia l’apprendimento avviene quasi esclusivamente sotto forma di gioco e le basilari regole dell’universo scolastico vengono introiettate con l’abitudine e l’esercizio; dall’altro abbiamo che con l’inizio della prima elementare comincia il vero e proprio percorso di istruzione e formazione dell’individuo. Il bambino si approccia con quelli che sono i programmi ministeriali, i tempi e le scadenze per poter apprendere e comprendere le competenze dei molti contenuti.

Già il corredino scolastico è cambia: lo zainetto leggero, con merendina e qualche giocattolo lascia il posto al “pesantissimo” zaino con almeno 3 libri di Italiano, 3 libri di matematica e a giorni alterni eserciziari per le lingue straniere e le tecnologie. A questi vanno aggiunti i quadernoni specifici per ogni materia. Ecco tutto il peso che i piccoli bimbi si trovano fisicamente e psicologicamente sulle spalle!!! Se aggiungiamo che a causa della pandemia un bimbo non può lasciare a scuola neanche un quaderno e ogni bambino è distante fisicamente dall’altro, indossando una mascherina, senza aver la possibilità di poter interagire con il proprio coetaneo capiamo bene che questo passaggio è ancor più traumatico.
E’ palese che ogni bambino ha i suoi tempi ma quest’anno sarà ancor più difficile giudicare gli alunni. Sarà arduo il compito delle insegnanti per capire le difficoltà e i punti di forza di ognuno. Fortunatamente da quest’anno sulle pagelle degli alunni della scuola primaria non saranno più riportati gli sterili voti numerici, ormai sostituiti da 4 tipologie di giudizio, a seconda del livello di autonomia raggiunto dagli alunni ai vari obbiettivi fissati per le singole materie.
Che saranno espresse con le nuove diciture: IN VIA DI PRIMA ACQUISIZIONE, BASE, INTERMEDIO e AVANZATO, come prevedono i decreti-legge 22/2020 e quello 104/2020.

Quindi caro Giulio, non preoccuparti perché il tuo è l’inizio di un percorso: la vera scuola quella fatta di condivisione, di aiuto reciproco del gruppo classe non l’hai ancora conosciuta e seppur il tuo giudizio finale comprenderà molti BASE, perché spesso eri distratto a capire bene dove ti trovavi e cosa dovevi fare, guardando timidamente gli occhi degli altri per trovare approvazione, tranquillo non farti venire il mal di scuola e dalle BASI che si parte per poter crescere!

Raffaela Cerisoli, Psicologa e dottore di ricerca in Scienze della mente, A.O. dei Colli, Ospedale Monaldi