I social media in ambito medico al tempo del Coronavirus

L’approccio alle tecnologie dell’informazione in ambito medico ha subito in poche settimane una repentina rivoluzione a causa dell’emergenza sociale e sanitaria determinata dalla pandemia da Covid-19. I settori delle tecnologie digitali che appaiono particolarmente interessati da tale sconvolgimento sono quelli legati all’accesso ai siti web che trattano argomenti legati alla salute ed ai canali di social networking tra professionisti della salute e pazienti.

I social media in ambito medico rivestono notevole importanza, tra i campi di applicazione delle tecnologie informatiche, proprio per il delicato rapporto esistente tra rischi e benefici che il medium stesso offre.

I professionisti della salute utilizzano la comunicazione online sempre più spesso. Già dal 2011, si stima che circa il 90% dei medici e degli studenti in medicina utilizzino regolarmente mezzi di comunicazione social per scopi professionali. 

Contemporaneamente sempre più pazienti si affacciano alla finestra del web per reperire informazioni sanitarie e per confrontarsi con chi vive condizioni patologiche analoghe.

Sebbene esistano numerosi aspetti positivi legati all’uso dei social media in ambito medico, è necessario affrontare anche quelli legati ai potenziali rischi che tali tecnologie, se non utilizzate con sapienza e competenza, possono produrre sull’informazione che diventa non più utile ma quasi certamente dannosa.

Ci sono aspetti in forte contrasto tra la pratica medica convenzionale ed accreditata e le pratiche della comunità dei social media. In particolare, aspetti quali la privacy, la confidenzialità e il segreto professionale, le interazioni dirette tra medico e paziente e la condotta formale, sono pratiche imprescindibili della cultura medica.

La cultura dei social media si fonda invece sui valori dello scambio, della condivisione, dell’apertura, della connessione, della trasparenza e dell’informalità. Al fine di mediare le istanze di questi due universi che si stanno incontrando sul terreno delle nuove tecnologie, è necessario aprire su tali tematiche una discussione sociale prima ancor che politica e normativa, e definire i requisiti tecnologici necessari per migliorare e garantire il controllo della privacy e per integrare in maniera produttiva e sicura i social media nel mondo della salute e della medicina.

Annarita Palumbo, architetto esperta in ciberspazi

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