L’eterno ritorno del Grande Gioco

Un libro e un invito alla lettura e al piacere di immergersi nel racconto di un mondo che è stato, che è e che sicuramente sarà ancora: quello, intrigante, del Grande Gioco. Parliamo di Sulle tracce di Kim. Il Grande Gioco nell’India di Kipling, scritto dal talentuoso Peter Hopkirk, giornalista, viaggiatore, grande narratore e…molto altro ancora.

Chi non ha ancora letto Kim di Rudyard Kipling, lo faccia allora subito e, dopo, si conceda il piacere di divorare questo bel volume di Hopkirk, edito dalle Edizioni Settecolori, perché, se non conosce ancora il Grande Gioco, il conflitto secolare tra la Russia e l’Impero britannico in Asia, scoprirà il significato magico di queste due parole e la loro scottante attualità, ad onta della patina del tempo.

Kim, scritto nel 1901, è la storia di un adolescente orfano di un sergente inglese e di una donna indiana e del suo peregrinare lungo le polverose strade dell’India britannica, attraverso incontri ed esperienze di vita che lo porteranno a diventare un informatore dell’Indian Secret Service degli inglesi. Un libro che è entrato a buon diritto nel novero dei casi letterari più noti, più osannati ed anche più criticati del secolo breve, a seconda della impostazione ideologica di ammiratori e detrattori. Virginia Woolf e Orson Welles lo detestavano, Mark Twain ed Eliot lo amavano, mentre si dice che fosse livre de chevet per Allen Dulles, controverso capo dello spionaggio statunitense negli anni della guerra fredda e primo civile a diventare direttore della CIA.

Anche l’affascinante Peter Hopkirk, l’autore di questo Sulle tracce di Kim che presentiamo, è stato ammiratore entusiasta del libro di Kipling, oltre che uomo dalla vita avventurosa, fatta di esperienze militari, letterarie e giornalistiche e intessuta di nostalgie e suggestioni vissute in prima persona nel mondo degli intrighi e dello spionaggio.

Hopkirk ha dedicato al mondo di Kim un lungo ed appassionante viaggio in India ed in Pakistan, seguendo le tracce del Grande Gioco dello spionaggio, alla fine del diciannovesimo secolo, in quelle terre d’Oriente dell’impero britannico in cui si dipana la trama del romanzo di Kipling. E ha cercato, con tutto l’impegno e lo studio possibili, di identificare il confine tra realtà e narrazione pura, con l’obiettivo, meravigliosamente centrato, di dare un volto a uomini realmente esistiti e fondamenta concrete a storie e vicende ai limiti dell’incredibile: militari e ribelli, ufficiali e soldati, spie e santoni in terre magiche, leggendarie e terribili, crocevia di spedizioni, conquiste, rivolte e giochi di potere.

Il resto lo scoprirà il lettore che vorrà immergersi, con incantata meraviglia, nelle pagine di questo capolavoro di un uomo di mondo e di avventure, corrispondente appassionato che, come pochi, ha saputo raccontarci, spesso partecipandovi in prima persona, il volto segreto della Storia ed un’epoca che credevamo morta per sempre, ma che oggi si ripropone con nuovi equilibri, nuovi assetti di potere e nuove guerre. Perché il Grande Gioco, in fondo, non è mai finito.

Michele Chiodi, già dirigente di istituti finanziari, collabora con periodici e associazioni culturali.

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