Li chiamano sport minori

Li chiamano sport minori è l’attenzione dei mass media, minore l’interesse che generano e di conseguenza minori sono gli introiti e più bassi i salari.

Ma cosa hanno di minore gli sport minori?

Possibile che nella nostra amata/odiata nazione tutto ruoti intorno al calcio?

Chi scrive lo fa avendo praticato in maniera professionale lo sport maggiore, il calcio, lo ha amato (forse non troppo), lo ha giocato per 30 anni, lo segue senza più praticarlo ormai da una decina di anni.

Da praticante calciatore faceva quasi scalpore io dichiarassi che preferivo guardare una partita di basket rispetto ad una di calcio; mi domandavano se scherzassi, mi domandavano che problemi avessi, credevano che il mio dichiarare amore verso un altro sport celasse chissà quale voglia di essere diverso.

Eppure con il tempo ho capito chi non credeva, con il tempo ho ragionato su chi mi dava del pazzo e son giunto ad una conclusione, grazie alla mia storia personale, che può valere per molti contesti e per quasi tutti gli sport “minori”.

Il problema è la conoscenza, tutto gira attorno alla conoscenza.

Viviamo in una società mediamente superficiale dove dire “non mi piace” è più comodo e figo di dire non capisco.

Dietro ad un gesto tecnico di un cestista, dietro ad una bracciata di nuotatore, dietro ad una pagaiata di un canottiere ci sono anni di applicazione, studio, allenamento.

Ecco, non capire e soprattutto non domandarsi come si arriva ad un gesto tecnico ma sentenziare prima a se stessi e poi agli altri che quello sport non piace è banale e superficiale.

Io seguo tanti sport ma quei pochi che non conosco ammetto di non conoscerli ma non per questo li considero meno belli o meno interessanti.

Gli sport minori rimarranno sport minori perché’ bassa è la sete di conoscenza dell’uomo medio.

Gli sport minori sono tali solo per chi ha minore conoscenza ed anche in questo caso, come spesso mi capita di constatare, lo sport è proprio come la vita.

Cosa rende il contesto che ci circonda peggiore?

Cosa rende le nostre vite peggiori?

Sicuramente l’incapacità di porsi delle domande e la presunzione insita nell’uomo che se una cosa non la conosci allora non ti piace.

Francesco Capone, Biologo specializzato in Informazione Scientifica del Farmaco, calciatore modesto, padre innamorato, commerciale di pacemaker midollari

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