Lo spettro della demenza senile

La demenza senile o Alzheimer è una malattia progressivamente invalidante, inguaribile determinata dalla morte dei neuroni presenti in alcune aeree del cervello responsabili d’importanti funzioni: la memoria, il linguaggio, la coscienza. Il neurologo effettua la diagnosi attraverso un’accurata analisi dei problemi comportamentali e fisici della persona.  Il percorso terapeutico prevede:

 – farmaci

 – fisioterapia

 – terapia del linguaggio

 – terapia comportamentale

 – terapia occupazionale

 – stimolazione cognitiva

La demenza senile è una patologia che in un tempo indefinito, lento o veloce, ruba l’identità di una persona… cancellando il suo passato… plasmando il suo presente … oscurando il suo futuro.  Vittima di una malattia cronica l’anziano è quasi sempre convinto di non essere malato fino a percepire come costrizione i nuovi tempi e modi di vivere ritenuti giusti per lui dai suoi familiari ed operatori socio sanitari.

L’Alzheimer è un morbo che rientra nel sapere comune con le consequenziali stigmatizzazioni. Convinzione generale è che sia una patologia legata alla vecchiaia e come tale inevitabile e degna solo di un’attenzione superficiale. Sarà capitato a tutti ascoltare l’asserzione: … è anziano e quindi e normale che sia distratto… sia lento… si dimentichi ogni cosa … insomma è diventato vecchio!  Vecchio all’apparenza una parola come tante ma pronunciata, sovente, con espressioni marcateda un tono offensivo o di stupida ironia. Sguardi … espressioni che feriscono profondamente e alimentano nell’anziano sentimenti d’inutilità, incapacità, debolezza fisica ed emotiva. Uno stato d’animo che spesso lo conducono ad un isolamento influenzando il degenerare del percorso della malattia poiché pur essendo vero che la demenza senile è una patologia non guaribile è altrettanto vero e fondamentale una presenza attiva e puntuale fisica ed affettiva della rete familiare, amicale e socio sanitaria nel cammino di cura dell’anziano.

A condividere in forma anonima il suo confronto con la demenza senile è Rosaria

Come ogni giorno anche quella mattina di febbraio Rosaria andò da sua madre Teresa … una giornata come tante … ma quella mattina accadde qualcosa di strano … sua madre non ricordava, con insistenza e sicurezza, d’averle chiesto di comprare il latte. Considerata da Rosaria una dimenticanza all’apparenza futile, poiché Teresa ha sempre avuto una memoria leggera …se non fosse che nei suoi settantacinque anni non ha mai avuto comportamenti alterati, è sempre stata una donna tranquilla, gentile e cordiale con tutti.

 Rosaria perplessa dalla reazione della madre continuò a pensarci per giorni, un pensiero che divenne costante nelle settimane seguenti per il ripetersi di altri atteggiamenti marcati consequenziali a smemoratezze sciocche. Successivamente Teresa iniziò a mostrare una strana lentezza nei movimenti che motivò Rosaria a chiedere un consiglio medico.

La diagnosi fu demenza senile

Documentati e consapevoli del corso dell’Alzheimer Rosaria e i suoi fratelli, convinti di poter gestire le difficoltà presenti e future della madre determinate dalla malattia, elaborarono una sorta di tabella indicante:

 – i vari passaggi della demenza senile.

consigli terapeutici atti a sostenere il percorso della malattia

comportamenti idonei da adottare con la madre: non lasciarla mai da sola, assecondarla nei discorsi

– non escluderla dalle dinamiche familiari

importanza del movimento per evitare l’atrofizzazione delle articolazioni

stimolare i ricordi attraverso le fotografie e aneddoti del passato …

– importanza del dialogo

importanza della puntualità nei controlli medici e terapeutici

Con riferimento alla tabella tutti i familiari di Rosaria s’impegnarono a rispettarla creando per lei un vissuto protetto e stimolante riuscendo inizialmente ad arginare la malattia.

Nei mesi seguenti Teresa iniziò a mostrare lievi problemi di linguaggio e difficoltà di ragionamento. La situazione peggiora quando inizia a perdere progressivamente la memoria fino a non riconoscere, spesso, la sua famiglia creandole paura …angoscia … confusione … smarrimento con reazioni sovente alterate.

Questo nuovo vissuto di Teresa difficile da gestire, da contenere, d’assistere determinò la necessità di ricorrere, talvolta, a farmaci per tranquillizzarla e ad un supporto terapeutico specializzato. Rosaria e i suoi familiari ormai con grande difficoltà cercavano e cercano di rispettare le indicazioni della tabella per sostenere la madre e a distanza di circa quattro anni dalla diagnosi Teresa ha importanti vuoti di memoria, funzioni motorie lente, significativi stati confusionari e difficoltà di linguaggio.

Rosaria che convive con la sensazione costante di non aver fatto e non fare mai abbastanza per aiutare la madre …

Rosaria che nei silenzi della madre cerca la chiave giusta per entrare nelle stanze della memoria chiuse dalla malattia e trovare le risposte alla sua sofferenza …

Rosaria che nei discorsi confusionari della madre cerca un contatto per comunicare con lei …

Rosaria che nel raccontarsi mi ripete spesso … il momento più atroce è quando mia madre guardandomi negli occhi e tenendomi per mano mi chiede chi sono  

AnnaMaria Fiscale: sociologa, specializzata in analisi qualitativa della ricerca sociale e in management dei servizi sanitari

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