IL cappello scomparso
Nonostante il nome che porta non è Giuliva ma è sempre assorta,
con l’aiuto di Oreste il gatto risolve misteri e qualunque misfatto.
Fuori dal suo ufficio che è nel granaio, sta capitando un grosso guaio.
Svelta prende la sua lente e raggiunge Oreste immediatamente.
Ditemi pure cosa è accaduto? Chiede al gruppetto lì convenuto.
Il cappello che avevo alla festa è sparito dalla mia in testa…
Non lo trovo da stamattina – dice la mucca Giuseppina –
Si proceda con le domande! – Ordina Giuliva al pubblico astante;
mentre sul taccuino il gatto Oreste trascrive la versione di ogni teste.
Il cappello è di paglia e violetta e mi fa un’acconciatura perfetta!
Mica tanto, ribatte la mucca Mariarosa, che di Giuseppina è un’amica affettuosa.
Trovo ti doni di più il lillà, Ti dà un’aria da sua maestà!
Oh ma davvero? Chiede Giuseppina che sorride alla mucca vicina.
Riprende Giuliva con tono solenne: non tergiversiamo torniamo al presente!
Voglio un elenco dettagliato, chi era con te e chi l’ha notato!
Io l’ho visto sulla sua testa, appena sono arrivato anche io alla festa.
A parlare è Gastone, un orsetto lavatore.
Ma poi all’improvviso è sparito però ho sentito un gran muggito…
Interessante Giuliva è assorta e si fa pensosa scrutando tutti con aria sospettosa
Tu, Mariarosa – dice ad un tratto – raccontami bene tutto il fatto!
E sotto il suo sguardo da inquisitore, la mucca non può che confessare il suo grande errore:
per una svista l’ho mangiato… credevo che fosse un piatto prelibato.
Le mucche si sa che mangiano il fieno, con le violette poi il sapore è più pieno.
Mi spiace amica mia dice rivolta a Giuseppina, te lo regalo e più bello di prima.
Grazie a Giuliva il caso è risolto e ognuno ritorna al suo solito posto.

Dove sono le mie carote?
Da stamattina splende il sole sulla Fattoria
mentre Nino il coniglio canta allegro per la via.
Sta recandosi al mercato con un carico profumato
Ha raccolto tanti ortaggi: melanzane, pomodori, insalate e molti odori;
un cassetto di carote, una cesta di limoni, rossi e gialli i peperoni
Oggi ha in mente un bel progetto e vuol vendere ogni prodotto:
ricorre del suo amore il sesto anniversario e la sua Martina vuole portare al planetario.
Entrambi si sono innamorati guardando il cielo stellato e gli sembra un bel modo che così venga festeggiato.
Mentre sistema la merce su una bella distesa si accorge di un’amara sorpresa
Chiama Giuliva e Oreste il suo aiutante affinché risolvano il mistero in un istante.
È sparito il cassetto con le carote… ho guardato ovunque anche sotto le ruote!
Appena Nino smette di parlare, Giuliva inizia a indagare
scruta tutto con la sua lente, si blocca un istante e poi le si illumina la mente.
Le carote sono sparite prima, il cassetto era vuoto da questa mattina!
Non è una domanda ma un’affermazione Giuliva è certa della sua opinione:
Bisogna partire dall’inizio, ecco questo sarà il ns. primo indizio!
Oreste e Nino la seguono spediti e arrivano all’orto dai cui i prodotti sono partiti.
Qui, scrutando strane orme sul terreno giungono al limitare di un sentiero
Percorrendo quella strada arrivano alla soglia di una bella casa…
Ma è Casa mia! esclama Nino stupito, spalanca la porta ed entra ardito.
Felice anniversario mio dolce Cuore! Gli dice Martina abbracciandolo con amore;
e gli presenta su un vassoio dorato, un dolce di carote al caramello salato.
Ecco risolta la nostra sparizione! – esclama Oreste mangiando del dolce un’altra porzione.

Voglio dormire
Il gufo Tommaso è molto nervoso perché da qualche giorno non trova riposo;
lavora sodo tutta la notte, rincasa e va a dormire con un goccio di latte.
Ma questa cosa più non funziona perché di giorno c’è qualcuno che suona:
una musica rock bell’ assordante accompagnata da una voce gracchiante.
Il corvo Gustavo, suo vicino di casa, si sta preparando per un’impresa.
Ogni giorno si sta allenando per un’audizione al concorso Cantando;
gara questa per principianti che hanno ambizioni da grandi cantanti
Questi suoi strilli mi fanno impazzire! Esclama Tommaso: Io voglio dormire!
Sua moglie Gisella è molto preoccupata lo vede triste e dal volto sciupato,
hanno provato a trovare un accomodamento ma vale tutto per un solo momento.
Di fatto di notte non posso cantare solo di giorno io posso provare,
chiamiamo Giuliva, l’impresa di certo ci aiuterà a trovare un’intesa!
Dice Gustavo guardando Tommaso che dorme in piedi sotto al suo naso.
Giuliva appresa la questione esamina la cosa con molta attenzione,
si fa portare una mappa del bosco e con la lente trova un luogo nascosto.
Qui Gustavo ti potrai esercitare e di sicuro senza disturbare!
Ordina contenta a tutto il gruppetto, seguite Oreste sopra al carretto!
La comitiva giunge così ad una radura non distante da lì,
al centro di questa vi è una collinetta attraversata da una gola stretta.
Appena entrati in quell’anfratto naturale, sia apre allo sguardo un luogo speciale
Ma questo è un teatro di epoca romana, esclama Gustavo salito subito sulla pedana.
E quest’acustica poi è meravigliosa e la mia voce qui diventa melodiosa.
Grazie Giuliva sei proprio un tesoro! esclamano tutti in un bel coro…
eccetto Tommaso che troppo abbattuto si è addormentato in un solo minuto.

Questo uovo di chi è?
Mentre passeggia raccogliendo fiori, la cerbiatta Michela vede un sasso tra i rovi
Si avvicina e lo osserva affascinata, è bianco lucido e di rame screziato
Lo raccoglie per la sua raccolta, ma appena lo tocca rimane sconvolta
Ma è un uovo questo qua! esclama stupita, Di chi sarà?
Lo mette lesta nel suo cestino e si presenta al pollaio lì vicino
Per caso è vostro questo ovetto? L’ho visto tra i fiori solo soletto
Le galline impegnate nella cova si alzano e contano le loro uova
No, ci dispiace, rispondono in coro, non manca nessuno dal nostro tesoro
Rivolgiti a Giuliva che di certo ti aiuterà e questo mistero in un baleno risolverà!
Con il passo bello spedito Michela giunge da Giuliva in ufficio
Oreste il gatto suo bravo aiutante, introduce al capo la cerbiatta elegante
Giuliva prende l’uovo gentilmente e lo scruta bene con la sua lente
Questo ovetto ha un’aria misteriosa – dice Michela – ci capisci qualche cosa?
Ma certamente, risponde Giuliva, seguitemi tutti sulla collina!
Questo è il posto dove l’ho trovato, dice Michela col respiro affannato.
Procede il gruppetto con un po’ di fatica e arriva in cima a quella salita.
Qui Beatrice la serpentessa screziata sta arrotolata sulla sua covata.
Vedendoli arrivare si è subito allarmata e conta i cuccioli della sua nidiata:
Mi manca un piccolo come è accaduto? dice al gruppo lì convenuto.
È rotolato giù dalla collina, Michela l’ha trovato questa mattina
Gentilmente le porge l’ovetto che Beatrice si stringe forte al petto
È stato risolto un altro mistero e felici ritornano attraverso il sentiero.

Mi sono smarrito
In un giorno di pioggia e di vento, nella ns. fattoria si ode un grande lamento
A giungere per primi su questa scena, sono Oreste, Giuliva e la gallina Lena.
Cosa sta accadendo è presto svelato, questo lamento è un triste belato,
autore di questo trambusto mattutino è un piangente e candido agnellino,
che a causa della pioggia torrenziale sembra un pulcino conciato molto male.
Condotto al riparo nel granaio, racconta tra i singhiozzi il proprio guaio;
mentre era al pascolo col suo gregge per colpa della pioggia il suo passo non regge.
Ha smarrito il suo gruppetto ed ora è disperato perché è solo soletto.
Mentre Lena lo rifocilla offrendogli biscotti e camomilla,
Giuliva prende in mano la situazione e gli annuncia subito la soluzione:
La tua famiglia non è certo lontana tu resta pure qui ad asciugare la lana
Oreste ed io andremo ad indagare, smetti di piangere e non ti preoccupare.
L’agnellino che si chiama Lupetto, strano nome per un tale soggetto,
ringrazia e un po’ provato si accoccola e subito cade addormentato
Bardati con cappello e mantellina, i nostri eroi risalgano la collina
Giuliva con la lente bella stretta segue le orme nascoste tra l’erbetta,
finalmente con il passo affannato giungono nei pressi del pino argentato.
Sotto questo albero dalla cima fitta, sta a cercare riparo una pecora afflitta
Di certo sei la mamma di Lupetto! – le dice Giuliva guardandola con affetto –
Vieni ti portiamo dal tuo agnellino appena smette di piovere un pochino.
Finalmente sorridente mamma pecora abbraccia Giuliva e la sua lente.
Oreste bagnato fradicio dalla testa in giù dichiara: anche questo mistero è risolto… ecciù!!!

La prima cotta
La cavallina Camilla da qualche giorno non è più tranquilla
Sua mamma Cleo la guarda preoccupata, la sua bimba le sembra sconsolata.
Ha più volte cercato di capire, cosa stia accadendo che la fa soffrire.
Ma Camilla risponde che non è niente, e se ne torna in camera immediatamente.
Questo sembra proprio un caso per Giuliva e la sua ditta investigativa.
Appena appresi i dettagli del problema, Giuliva ed Oreste preparano uno schema.
A turno seguiranno Camilla da mattina a sera per scoprire che cosa la dispera.
Il problema è nella scuola sicuramente, afferma Giuliva attraverso la sua lente.
Ha notato che mentre la classe gioca nell’aiuola, Camilla se ne sta in disparte, da sola.
Ma non è triste in quell’occasione, sul suo viso c’è ben altra emozione
Camilla dell’asino Carletto si è innamorata e pensa di non essere ricambiata!
Giuliva è giunta a questa conclusione, e rivela a Cleo l’esito dell’investigazione.
Mamma Cleo con molto tatto parla alla sua bimba con infinito affetto
Camilla arrossisce in viso e poi confessa con un grande sorriso:
È proprio bello con quel suo rosso capello, mi sembra proprio un fotomodello!
La mamma e Giuliva, che è quasi sempre seriosa, finiscono per ridere di questa cosa.
Aggiunge Oreste alla cavallina innamorata: Guarda che sei anche ricambiata!
Nulla sfugge alla nostra osservazione– ed è Giuliva che conferma la versione.
Felice Camilla il giorno dopo torna a scuola e quando giocano nell’aiuola
porge un dolce al suo Carletto e… che gioia! Lui le ha disegnato un cuore su un foglietto!
Anche questo mistero è stato svelato ed ha scoperto più di un cuore innamorato.

Antonella Morra lavora nella gestione clienti per l’organizzazione di eventi in ambito medico e… risponde per le rime. Da sempre si diletta a scrivere in versi e non solo, componendo racconti e filastrocche per grandi e piccini.