Un tempo esisteva la vera eleganza a Napoli, con tanti laboratori e botteghe di qualità che offrivano capi delle firme più belle e famose della moda italiana.
Nel 1351 nella città di Partenope, capitale del Regno delle Due Sicilie, fu costituita la Confraternita dei Sartori, nella chiesa di Sant’Eligio al Mercato,affermandosi come luogo d’elezione per moda ed eleganza, proponendo stili innovativi per l’epoca, come vestiti sartoriali a uomo con la manica della giacca più corta, che permette la fuoriuscita del polsino della camicia, le spalle non imbottite e la fodera interna, che aiuta nel muoversi con più facilità, in modo meno ingessato.
Da fine ottocento, poi, antiche botteghe artigianali sono state fondate per raggiungere il successo a livello nazionale e mondiale a partire dal secondo decennio del 1900: a metà ‘800 il bisnonno di Mariano Rubinacci aprì una piccola bottega vicino al Maschio Angioino per il commercio di sete con l’Oriente. Nel 1932 il figlio Gennaro aprì un laboratorio nell’elegante quartiere Chiaia, la London House, il cui nome fu ispirato dalla passione per i tessuti inglesi nella sartoria maschile. Mariano Rubinacci, figlio di Gennaro, continuò l’attività di famiglia conquistando i mercati internazionali. Oggi Luca, terza generazione, è impegnato nel diffondere lo stile sartoriale napoletano nel mondo.
Nel 1914 Eugenio Marinella acquistò la piccola bottega di 20 metri quadri a piazza Vittoria, di fronte alla Villa Comunale. Si distinse da subito per l’importazione di prodotti di alta moda inglesi, a cui seguì nel 1940 la scelta di tessuti per camicie e delle sete creando due laboratori e diventando presto il re della cravatta. L’attività sartoriale continuò con il figlio Gino, che ricordiamo seduto sulla poltrona in pelle verde all’ingresso del negozio. Poi dopo la laurea in economia subentrò Maurizio, cominciando una politica di internazionalizzazione e l’apertura di nuovi punti vendita in Italia e all’estero. Oggi Maurizio è affiancato da Alessandro, quarta generazione del brand famoso nel mondo, che ha vestito tantissime celebrità.

Kiton è il marchio ideato da Ciro Paone nel 1968, una bottega artigianale con una quarantina di sarti. Dopo Europa, America e Asia nella fabbrica di Arzano, in provincia di Napoli, con più di 700 dipendenti e negozi in 15 paesi del mondo, nel 2001 è stata fondata la Scuola di Alta Sartoria Kiton, per dare continuità all’antica tradizione napoletana.
Cesare Attolini, figlio del fondatore Vincenzo, che aprì nel 1930 un primo laboratorio, spostò a Casalnuovo a metà anni ‘80 la produzione di abiti da uomo sviluppandone il progetto imprenditoriale. Massimiliano e Giuseppe, i figli di Cesare, sono alla guida dell’azienda che vanta giacche e abiti fatti rigorosamente a mano da oltre 130 sarti, nel rispetto dell’antica sartoria partenopea.
Azienda fondata a Napoli nel 1952, Mario Valentino è un marchio leader nella produzione di calzature e accessori in pelle pregiata. L’attività cominciò agli inizi del ‘900 da Vincenzo, padre di Mario, con un laboratorio di calzature a marchio Valentino. Mario stravolse lo stile dell’epoca creando décolleté color rosa, altissimi tacchi a spillo, scarpe da donna con ornamenti e intarsi, fino a creare il mitico sandalo piatto, decisamente innovativo per quei tempi. Ad inizio anni ’70 cominciò la produzione di abbigliamento di capi in pelle.
Eduardo Monetti aprì il suo primo negozio nel 1887 a via Toledo 50 per la vendita di cappelli. Il figlio Salvatore, nel 1937 continuò la tradizione di famiglia con l’inserimento di abbigliamento, cravatte e accessori. Eddy Monetti, terza generazione, a fine anni ’50 aumenta il numero di punti vendita: prima Roma e Milano, e poi all’estero. Eddy fu affiancato dai figli Assia, Sally e Stefania, oggi anche dai nipoti Roberta, Domenico, Iolanda ed Eduardo, che si occupano della creazione delle collezioni e della rete commerciale.
Nel 1860 Giovanni Buongiovanni apre un laboratorio e due negozi in centro città per la produzione e vendita di ombrelli, parasole, bastoni da passeggio e ventagli. Emilia, figlia di Giovanni, continuò l’attività paterna per poi inserire il figlio Giovanni Talarico e la nuora Concetta nella produzione artigianale, spostando laboratorio e vendita a Vico Due Porte a Toledo, ove è ancora presente. La tradizione artigianale continua con il figlio Mario e, dal 2006, con il nipote Mario Talarico, figlio del fratello Alfredo, attuale proprietario. Nel corso dei tempi gli articoli non mutano e aumentano i successi in Italia e all’estero. Ombrelli con sete di San Leucio e bastoni da passeggio sono ancora montati su legni interi con manici di ciliegio, bambù, limone di Sorrento, di corno, lavorati abilmente a mano.
La Maison Cilento & f.llo fu fondata nel 1780 per la produzione artigianale di cravatte, abbigliamento, camicie e accessori e calzature. Oggi l’azienda è guidata da Ugo Cilento, ottava generazione, con un negozio alla Riviera di Chiaia e un secondo di recente apertura a Milano. Ugo ha anche creato l’associazione Salotto Cilento che organizza incontri, letture, degustazioni di vini pregiati, come nella migliore tradizione dei salotti di un tempo.
Tramontano nasce nel 1865 ispirata alla tradizione partenopea della lavorazione di cuoi e pelle. L’evoluzione del marchio ha portato l’azienda a primeggiare nella creazione di borse, set da viaggio, valigie e accessori. Creatività e arte la caratterizzano, al punto che Aldo Tramontano, a fine anni ’70, disegna il suo golfo di Napoli che da via Caracciolo si affaccia sul Mediterraneo da Capri e Procida fino alla Tunisia, la Grecia, Ibiza e la Sicilia.
Nel 1895 Fortunato Portolano cominciò la produzione di guanti in pelle, e il figlio Alberto, primogenito, fonda poi la conceria e la tintoria di pelli. Questa in breve la storia del brand Mario Portolano, arrivati oggi alla quarta generazione.
Sempre nella produzione di guanti in pelle è ancora nel centro storico, nel quartiere Sanità, la fabbrica Gloves Forino 1899, condotta oggi da Roberto e Daniela, terza generazione, impegnati nel continuare la lavorazione artigianale della pelle con prodotti di alta qualità che hanno già conquistato i mercati esteri.
Ancora vanno menzionati altri illustri esponenti della sartoria napoletana quali Mario Muscariello, Isaia Napoli, Errico Formicola, Ulturale e la lista sarebbe ancora molto lunga, tutti impegnato nell’accurata scelta dei tessuti e nella manifattura attenta e rigorosamente sartoriale, continuando una tradizione nata diversi secoli fa che ci ha collocato ai primi posti nella moda europea e mondiale.

Purtroppo gli eventi mondiali subiti negli ultimi tempi non hanno messo in crisi il settore, ma è anche vero che l’abbigliamento bello e originale si vende sempre perché oggi, se è vero che ogni donna ha meno potere di acquisto, è anche più attenta nella scelta del capo da acquistare.
Non facciamo morire l’eleganza e la classe. Sarebbe bello dare più spazio alla moda in questa città, magari con l’organizzazione di eventi che possano dare voce a questo campo che io trovo sempre molto attraente.
Da alcuni anni mi occupo di moda femminile sartoriale creando capi chic e di nicchia col marchio Simona D., quali kimoni, abiti, bluse, borse e altro di tessuti pregiati estivi e invernali con una manifattura attenta e artigianale. Come me, molte giovani si dedicano alla sartoria napoletana lavorando capi per uomo e donna a mano, apprendendo da esperti professionisti, recuperando una tradizione antica della nostra città che la ha resa famosa nel mondo.

Simona Di Martino. Insegnante di danza modern contemporary e di PBT (Progressive Ballet Tecnique), coreografa, stilista. Ha studiato scienze politiche. Ama lo sport e i viaggi.