Si è concluso da pochi giorni il Festival del Giallo che ha ospitato nel prestigioso Istituto Grenoble di via Crispi a Napoli ben sessantuno tra autori, giornalisti, illustratori, traduttori per un totale di trentuno eventi costruiti in maniera che il pubblico potesse conoscere e parlare con i propri beniamini tra colazioni sul terrazzo del Grenoble e firmacopie nella sala Dumas dell’Istituto francese. Tutto grazie alla volontà e alla determinazione di un gruppo di appassionati di gialli. A cominciare dall’ideatore Ciro Sabatino (direttore artistico del Festival per il secondo anno) e finire al team della Libreria Iocisto di Napoli, che ha curato anche un grande stand con i libri di tutti gli scrittori presenti.
Quest’anno il Festival del Giallo Città di Napoli, ospitato dall’Istituto Francese e dalla console generale Lise Moutoumalaya, è stato davvero una grande festa dei delitti di carta con la presenza dei più amati e apprezzati protagonisti del genere.
Una importante novità è la creazione di un organo ufficiale del Festival che è la rivista mensile cartacea Gialli.it fondata da Anita Curci e Ciro Sabatino che ne è il direttore editoriale. La rivista a colori si avvale anche della collaborazione della Scuola Italiana di Comix di Napoli.

È una rivista che gli appassionati del genere devono assolutamente conoscere in quanto è ciò che mancava nel panorama della letteratura di questo genere affascinante e tanto amato. Ebbene, è una rivista che piace e piacerà perché riesce ad amalgamare storia, informazioni e curiosità. Scritta da appassionati per appassionati narra le origini e le vicende dei gialli, la storia dei loro autori, le opere dei fumettisti e aiuta ad entrare in un mondo fantastico che è difficile lasciare.
Venerdì 26, in occasione dei tanti interessanti incontri del Festival, ho potuto incontrare il suo direttore editoriale e rivolgergli alcune domande.
Il Festival del Giallo a Napoli è un evento di successo. Lo dimostra il numero e la levatura di chi vi sta partecipando. Cosa c’è dietro tutto questo?
Intanto c’era la convinzione che fosse il momento giusto perché poi alla fine il successo è legato proprio alla capacità di aver capito che non si poteva più aspettare. Napoli, inoltre, ha una storia strana quando si parla di rapporto tra la città, gli scrittori e i delitti di carta. Noi abbiamo sempre rivendicato la paternità del giallo quindi Mastriani nella metà ‘800, Serao agli inizi del ‘900, Attilio Veraldi negli anni ’70; sembrava sempre che ci fosse un inizio e che qualcosa dovesse accadere. La verità poi è che l’inizio, di fatto, non ha portato mai da nessuna parte. A partire, invece, dal 2006 con Maurizio De Giovanni è come se si fosse davvero aperta una strada e di trovarci, per la prima volta nella storia del genere a Napoli, di fronte a una vera e propria scuola del giallo. Così quando si arriva a 70 scrittori napoletani che pubblicano con case editrici medio grandi e vendono, allora bisogna fare il festival.
Ad affiancare il Festival è nata una rivista molto interessante che è Gialli.it. Una rivista cartacea in cui ho trovato tante notizie che abbracciano le origini e l’attualità del genere e soddisfano curiosità. Com’è nata l’idea della rivista?
Anche la rivista nasce da un’emergenza e cioè era necessario in qualche modo avercela perché, innanzitutto, attualmente in Italia non esiste una rivista che parli di gialli e, in maniera più ampia, di mistero. Ce ne sono state tante, e anche autorevoli, ma attualmente non ce ne sono. Per cui con Anita Curci che è giornalista e, soprattutto appassionata di scrittura, ci siamo detti di crearne una, ma di fare soprattutto una rivista che sia un luogo di confronto. Cioè c’è un Festival che dà gli input, ci saranno degli off che ci permetteranno di toccare una serie di argomenti e quindi con la rivista potremo fare i giusti approfondimenti.
Tornando al Festival, cosa si aspetta da un evento come questo?
Mi aspetto che cresca e che diventi qualcosa di diverso. Il rischio ora, dopo la seconda edizione e il successo, è quello che si appiattisca in quanto non ci siamo inventati niente. I festival si fanno dovunque e ce ne sono di molto più grandi e autorevoli di questo. Forse oggi il Festival del Giallo di Napoli è il più grande in termini di numeri, ma non possiamo pensare che si possa andare avanti così. Sono necessarie tante idee e soprattutto il Festival deve diventare una grande azienda che produca editoria, giornali, idee, dobbiamo dialogare con i ragazzi, con le scuole, cioè dobbiamo fare in modo che esso esista tutto l’anno e che abbia a maggio il suo culmine.
Grazie allora e buon lavoro.


Maria Paola Battista, Sociologa, editor e giornalista, scrive recensioni di libri e interviste agli autori per varie testate.