Sai che ognuno di noi corrisponde a un archetipo?
Almeno una volta nella vita avrai sentito parlare degli archetipi di Jung; ovvero rappresentazioni simboliche attraverso le quali possiamo riconoscere caratteristiche ataviche.
Immagini che si manifestano nel nostro inconscio e si ripercuotono sul nostro comportamento esteriore.
Secondo Jung queste immagini della psiche profonda, non solo, agiscono in noi a livello individuale,
ma possono agire anche sulla base delle nostre esperienze vissute, rendendoci particolarmente sensibili ogni qualvolta questi vissuti, in parte rimossi o repressi, vengono riattivati.
Possono anche agire a livello collettivo, attraverso tendenze che esercitano condizionamenti sul piano culturale.
Il simbolo, per Jung, non è riconducibile a un’interpretazione univoca, ma è polisemico e solo l’analista, attraverso un percorso specifico, può individuare il significato a cui rimanda:
Il fuoco, per esempio, può essere ricondotto alla libido; ma in alcuni contesti può assumere significati di sacrificio o di trasformazione.
Jung individua 12 archetipi, tra cui sono presenti modelli che possono fare da guida interiore nella ricerca e nella maturazione personale, spingendo verso una realizzazione del sé e una guarigione interiore, nei casi di traumi o delusioni.
Questi archetipi corrispondono a:
• La Grand Madre: rappresenta il prendersi cura, l’amore, la protezione e il calore;
• Il Padre o il vecchio Saggio: forza, presenza amorevole, giustizia e discernimento;
L’archetipo più vicino alla coscienza, invece, è la Persona (maschera), le nostre identificazioni coscienti e i ruoli che ricopriamo socialmente;
Il rimosso invece si identifica con l’ombra, poiché spesso ciò che non accettiamo di noi, tendiamo a proiettarlo negli altri.
Il Sé, invece, è l’archetipo che rappresenta la totalità della psiche, fatta non solo di Io cosciente, ma anche della profondità della psiche inconscia, sia individuale, che archetipica.
Lo sai che è possibile stabilire un dialogo interiore con le immagini archetipiche?
Attraverso la tecnica dell’immaginazione attiva, l’arte-terapia o attraverso l’analisi dei sogni si possono integrare le parti consce e inconsce di noi e le falde più nascoste della nostra creatività e vitalità.
E quindi, come riconosci il tuo archetipo?
• Devi prima di tutto connetterti al tuo cuore;
• Poi leggi la descrizione di ognuno di essi e cerca di sentire quello che più di tutti entra in risonanza con te. Puoi avere anche più di un archetipo.
Non devi avere fretta, né paura di sbagliare, né credere che la comprensione avvenga istantaneamente!
Individuerai naturalmente quelli che ti attirano, ti ispirano e quelli che ti fanno sentire motivato/a
Appena l’avrai trovato sarai pronto per intraprendere il tuo percorso, rassicurato da una nuova forza indistruttibile!

Silvana Figlioli, Psicologa clinica e Psicodiagnosta, specialista in riabilitazione psichiatrica e psicomotricità infantile. Criminologa esperta in scienze forensi, istruttrice di mindfulness. Fondatrice dell’associazione Il ventre di Parthenope. Cultrice di psicologia archetipica.