Lector in fabula è una rubrica povera di pretese, ricca di intenzioni. Molti hanno suggerito che, oltre alla forza dello scrittore, sia altrettanto potente quella del lettore, che diviene responsabile del messaggio nella bottiglia che proprio a lui è riservato. Con questa premessa vorrei concentrare l’attenzione sul contenuto della bottiglia, e non sull’etichetta. Buona lettura!
Scriveva Borges:
“Vàntino altri le pagine ch’ han scritto
l’orgoglio mio è per quelle che ho letto”.

Proponiamo un piccolo gioco innocuo: un breve testo, il cui autore viene celato perché possa essere indovinato. Una omissione bugiardina! Il premio consiste soltanto nella soddisfazione di averne apprezzato la lettura.
Questo primo testo potrebbe essere indicativo dell’ambiguità del nostro rapporto con gli altri, della difficoltà d’interpretare il mondo esterno, e quindi dell’attuale paura del contatto-contagio o forse, per molti altri, di un senso del tutto diverso.
Quando di notte…
Quando di notte si passeggia per una via, e ci corre incontro un uomo – già visibile di lontano perché la strada è in salita e c’è la luna piena – non lo afferreremo, anche s’è debole e cencioso, anche se qualcuno corre dietro a lui e grida, ma lo lasceremo proseguire.
Perché è notte, e non dipende da noi che la strada salga, dinanzi a noi, nella luna piena, e inoltre, forse quei due hanno organizzato quell’inseguimento per divertirsi, o forse tutt’e due inseguono un terzo, forse il primo viene inseguito senza ragione, forse il secondo vuol uccidere e noi diverremmo correi in un omicidio, forse i due s’ignorano completamente, e ciascuno di loro, sotto la propria responsabilità, se ne corre a letto, forse sono dei sonnambuli, e forse il primo ha delle armi.
E infine, non saremo stanchi, dal momento che abbiamo bevuto tanto vino? Possiamo esser contenti di non vedere più nemmeno il secondo.

Carlo Agneta, grafico, calligrafo, paziente lettore