Recensione di Giuda
Giuda, di Marina Massone, Edizioni della Meridiana, collana tutt’altro. 150 pp., costo € 15.00.
…Alla fine della giornata ero ancora una diciottenne sfigata e cancerosa, ma, Dio santo, ero fortissima e non mi sarei mai fermata.
All’età di 18 anni Marina Massone scopre di avere un linfoma T gamma Delta. Si tratta di un tumore maligno del sangue molto raro che, in genere, colpisce gli uomini ultrasessantenni. Anche in questo caso Marina aveva seguito la sua personalità: fare le cose per bene, fino in fondo, e poiché, come lei stessa afferma, aveva sempre desiderato scrivere un libro trova nella creazione del diario una maniera per testimoniare il suo percorso. Giuda, il nome del traditore per antonomasia, è il nome che dà alla sua malattia nonché il titolo del suo libro.
Giuda è, quindi, il diario delle avventure di una diciottenne cancerosa. Un libro in cui mi sono sorpresa a volte a sorridere, altre a commuovermi e a trepidare in quanto, nonostante se ne potesse intuire il finale positivo, la sua lettura coinvolge emotivamente.

Avvincente, sincero e simpatico sono gli attributi più rappresentativi, a mio parere, per quest’opera di Marina Massone. Ella, infatti, anche nel raccontare i momenti peggiori, quindi più sofferti e deludenti, non perde mai il suo spirito e la sua forza. Familiari, amici, medici, in particolare uno, sono il suo sostegno ma Marina sa molto bene come gestirlo per usufruirne costruttivamente.
Un esempio fra i tanti è l’episodio in cui durante il suo isolamento pre e post trapianto, in una giornata vuota e senza forze decide, per tirarsi su, di aprire e leggere una lettera che un suo amico le aveva scritto. A suo tempo, infatti, Marina aveva chiesto alle persone più vicine di scriverle dei pensieri che poi avrebbe letto al momento del bisogno. La lettera le rese la vita immensa ed eterna, rinvigorì la sua fiducia e la sua sicurezza. Oppure quando indossa ciabatte e scarpe personalizzate da un amico artista e le sue frasi e disegni le scaldano il cuore.
Il libro è diviso in paragrafi brevi e titolati in cui l’autrice descrive avvenimenti, incontri, sensazioni e sentimenti.
Il suo stile è pulito, semplice, appropriato e corretto.
In Giuda il lettore può trovare un esempio di resilienza e di coraggio nonché una conferma di quanto il carattere dell’ammalato sia un elemento fondamentale nell’acquisizione della consapevolezza della malattia e di come essa si possa affrontare.
Durante la lettura mi sono affezionata a Marina, partecipando al suo dolore e alla sua vittoria e le auguro di cuore una buona vita.

Maria Paola Battista, Sociologa, editor e giornalista, scrive recensioni di libri e interviste agli autori per varie testate.