Rosa e rovo
Perché tutti fotografano una rosa e nessuno un rovo?
Forse si dà maggiore importanza alla esteriorità, senza considerare l’interiorità, l’animo più profondo.
Nel momento in cui iniziamo a giudicare, si presenta il seme del razzismo.
Ogni atteggiamento di intolleranza verso gruppi di persone identificabili attraverso la loro cultura, etnia, sesso, orientamento sessuale, aspetto fisico, viene definito Etnocentrismo / Razzismo.

Nel 1950, con la pubblicazione della «Dichiarazione sulla razza», l’UNESCO decretò in modo ufficiale la non esistenza della razze umane e incoraggiò i numerosi biologi a ricordare costantemente l’assenza di validità scientifica della nozione di “razze umane“. L’UNESCO è stato il primo Organismo ad aver negato ufficialmente la correlazione tra la differenza fenotipica nella razza umana e la differenza nelle caratteristiche psicologiche, intellettive, comportamentali.
La rosa e il rovo, apparentemente diversi, appartengono alla stessa famiglia (rosacee), hanno entrambi le spine, la prima emana profumo, il rovo ha proprietà medicamentose oltre ad avere dei frutti meravigliosi: le more.

Ciò a significare che la Natura ha creato tutto in perfetto equilibrio e con pari potenzialità.
Le diversità si creano là dove vengono imposte dalle religioni o dai governi dittatoriali per mantenere sottomessi la loro gente in nome regole morali strumentalizzate.

Ancora una volta la fotografia intesa come strumento di comunicazione e divulgazione ci può far riflettere su ciò che istintivamente facciamo.

Giuseppe De Pace,
nato a Napoli il 09/11/56
Specialista in Ortopedia
Dirigente 1* livello Azienda dei Colli Napoli