Si è parlato di racconti e personaggi, in particolare quelli di Maurizio de Giovanni nella XI edizione dell’Ariano International Film Festival che, tra gli innumerevoli eventi e i prestigiosi ospiti, li ha visti protagonisti il 1° agosto con la presentazione del libro Sorelle di Maurizio de Giovanni, pubblicato da Rizzoli lo scorso maggio.
Maurizio de Giovanni prolifico nello scrivere e nel sentire, esperto non solo in scrittura ma in sceneggiatura e tanto altro. Così lo presenta il giornalista e speaker radiofonico Antonio Perna all’inizio dell’incontro che si è tenuto presso il Museo della Ceramica di Ariano Irpino.
È l’attore di teatro e cinema Alessandro Incerto che si occupa della lettura di due brani tratti dal libro mentre ha dialogato con l’autore Ciro Borrelli, scrittore di romanzi e saggi nonché esperto di cinema.
Argomenti dell’incontro sono stati la stretta interconnessione tra passato e presente nonché il rapporto di amicizia che si instaura tra donne.
Dopo aver presentato brevemente i personaggi del libro, in particolare, appunto le due sorelle Sara e Teresa, Borrelli esprime anche la sua riflessione sul fatto di aver trovato il romanzo più snello in senso positivo e ne chiede conferma al suo autore Maurizio de Giovanni.
Il legame tra Sara e Teresa – secondo il loro creatore – è un legame fortissimo ma a volte minato dalla diversità delle due donne, una diversità che viene fuori in ogni loro atteggiamento, nei modi di vita e anche nell’aspetto estetico delle due amiche.
Molto perspicace il commento di Borrelli sui caratteri delle due protagoniste, una riflessione che resta fedele alla rappresentazione che de Giovanni ne vuole dare sin dall’inizio della serie.
La prima domanda dello scrittore e saggista verte sui due piani temporali che l’Autore usa sempre nelle storie di Sara: il presente, in cui Sara e la sua scalcinata squadra devono attivarsi per risolvere un caso, e il passato che serve a dare indizi e a ricostruire avvenimenti.
Il livello temporale diverso è un elemento fondante delle storie di Sara. Noi consideriamo il passato come qualcosa di immutabile che ormai è finito ma, in realtà, questo non è vero in quanto il passato cambia man mano che noi raccogliamo nuovi elementi per leggerlo. Di conseguenza la sua cognizione muta e anche, soprattutto, la percezione del presente.
Ed è proprio questo che accade a Sara poiché man mano che la sua vita scorre vengono fuori nuovi elementi del passato che lei deve rileggere in maniera differente. Grazie alla rilettura del passato Sara riesce a risolvere i casi che le si pongono nel presente ed è ciò che le consentirà di ricostruire dove si trova Teresa. Sia la risoluzione del caso che le modalità per essa sono interni al rapporto di conoscenza che esiste tra le due.
Il rapporto di amicizia tra due donne è qualcosa di molto diverso rispetto a quello che si realizza tra uomini. In questo secondo caso è molto più superficiale, mentre quello tra donne è di gran lunga più profondo e simbiotico, magari anche più fragile perché due donne litigano e rompono in maniera più dura rispetto agli uomini, che non raggiungono mai il livello di confidenza che hanno tra loro due donne amiche. Per cui anche in questo ultimo caso, quando Sara e Teresa si sono un po’ perse di vista, non si sentono e non si vedono da molto tempo, in virtù del loro rapporto di amicizia così profondo Sara è l’unica che può ritrovare Teresa e non potrebbe essere altrimenti.
L’Autore condivide pienamente la riflessione di Borrelli perché era nel suo intento scrivere un libro più veloce, voleva un libro che portasse subito dentro la vicenda.
Invitato poi da Borrelli, de Giovanni, racconta dei suoi personaggi.
Sara è il personaggio più strano. Già il modo in cui è venuto fuori rivela il carattere di un personaggio originale, è una donna completamente fobica nei confronti della menzogna, non riesce ad accettare le bugie. Sara è una donna che, nonostante abbia un figlio di cinque anni con suo marito e una vita in comune fatta di amici e conoscenti, una notte di trenta anni fa, quando le separazioni non erano all’ordine del giorno come oggi, girandosi nel letto che condivide con il marito, capisce di non amarlo e decide così che sarebbe stato molto più crudele rimanere con lui piuttosto che affrontare le sofferenze di una separazione. Tra suo figlio e il marito vi è un rapporto molto stretto, Sara sa che pagherà cara la sua decisione eppure decide di seguire la verità. Ricciardi è un uomo solitario con un talento che disperatamente porta addosso e che lo rende fragile e solo. I bastardi sono una squadra come tante altre nella storia della letteratura e del cinema, Mina Settembre è una donna determinata e lotta contro il mondo. Sara, invece, è unica.
L’ultimo intervento di Maurizio de Giovanni è per rispondere alla curiosità di Antonio Perna che chiede quanto perde la scrittura nella sceneggiatura che viene realizzata.
Non sono un autore a cui piace entrare nella sceneggiatura dei programmi perché sono immagini diverse. Io scrivo i miei romanzi da solo, a casa mia, indossando un abbigliamento comodo e bevendo caffè. In genere scrivo subito, appena mi sveglio, e non penso ad altro che ai miei personaggi. Nel momento in cui una storia diventa un lavoro cinematografico, televisivo o teatrale bisogna accettare che quelle persone che lavoreranno su di essa possano esercitare la propria creatività in maniera legittima anche se non corrisponde a quella che è stata immaginata dall’autore. Ogni immaginazione è diversa. Spesso, ad esempio, ai lettori capita che una volta letto il libro non piaccia il rispettivo film che è stato realizzato. Il motivo è quello che il lettore ha immaginato in maniera diversa rispetto a chi ha realizzato quel lavoro. Anche a me è capitato di avere questo tipo di reazione nel vedere la realizzazione di alcune serie: qualcuna è stata un lavoro migliore del mio mentre, invece, non ho visto per niente rispondenti altre.
Gli eventi che si sono succeduti nell’edizione 2023 del Festival sono stati tutti molto interessanti e di rilievo. Ariano ha visto la partecipazione di attori, registi e operatori del cinema, che davanti a un pubblico entusiasta e soddisfatto hanno potuto raccontare dei loro film e della carriera. Un evento che conferma le aspettative e dimostra, ancora una volta, come la cultura possa essere anche in Irpinia motore di attrattiva.

Maria Paola Battista, Sociologa, editor e giornalista, scrive recensioni di libri e interviste agli autori per varie testate.