Un piatto estivo, facile da preparare, ma molto gustoso: Calamari ripieni!

Le giornate estive si fanno sempre più lunghe e calde, l’afa aumenta e restiamo in attesa della sera del venerdì o del sabato, per poter trovare un po’ di refrigerio dopo la settimana di lavoro, magari con l’aiuto di qualche amico fortunato, che oltre alla casa possiede anche una bella terrazza panoramica, dove poter organizzare cenette spensierate con gli amici cari, evitando, quindi, di accalcarsi nelle pizzerie del centro.

Ed è proprio quello che è successo questo fine settimana, quando un caro amico ci ha invitati sulla sua terrazza da cui si gode una vista splendida sulla città.

E come potevo ricambiare questo affettuoso invito? Subito ho pensato di risparmiare alla padrona di casa l’onere di una parte della cena, offrendomi di preparare un piatto non difficile, ma gustosissimo: i calamari ripieni.

Adesso dovete sapere che probabilmente la gran parte del pesce che acquistiamo viene da posti improbabili, ma tant’è, occhio non vede e cuore non duole!

Ho la fortuna di conoscere una carissima persona, piuttosto avanti negli anni, che dell’acquisto di pesce locale ne ha fatto quasi una ragione di vita, essendo libero da impegni lavorativi e senza problemi economici. Conosce, quindi, una serie di pescatori, tra Coroglio e Monte di Procida che, appena hanno pescato qualcosa di interessante, lo chiamano al telefono per proporre l’acquisto.  E Mario, il più delle volte non si tira indietro, anche per la gioia che lo pervade quando poi mi fa dono di parte del bottino.

Sicché avevo conservato in freezer due bei calamari pescati a Coroglio, regalati da Mario, ed è stato facile organizzare la pietanza da portare a casa degli amici che mi hanno invitato.

Ecco come ho preparato i Calamari ripieni:

puliti i calamari, ho recuperato i tentacoli e li ho tagliati finemente sul tagliere, aggiungendo uno spicchio d’aglio tritato, olive nere di Gaeta  snocciolate, qualche cappero di Pantelleria dissalato, pan grattato, formaggio pecorino.

Il tutto viene unito assieme in una ciotola, amalgamando con olio extra-vergine d’oliva.

Con l’aiuto di un cucchiaino si riempie il calamaro per 3/4, non tutto perché in cottura rischierebbe di aprirsi, richiudendo la sacca con alcuni stuzzicadenti.

Si cuociono in un tegame, con aglio, olio, bagnando con vino bianco, per 20 minuti.

Per l’abbinamento occorre un vino bianco, secco, di corpo medio che regga il confronto con un piatto comunque a tendenza grassa, ma sapido: ho scelto un Verdicchio di Iesi, ma altrettanto poteva andare bene un Fiano come quello di Clelia Romano.

Buon appetito!

Rino Sarrantonio, gastroenterologo dirigente medico UOC Gastroenterologia, P.O. Santa Maria della Pietà

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